venerdì 18 marzo 2016

Quantum, Blood Rage, Rum & Bones, giochi per tutti i gusti!



Sono quasi due mesi che manco dal blog e, per farmi perdonare, in questi giorni cercherò di pubblicare due o tre articoli a raffica. Comincio con la recensione di tre giochi da tavolo che ho avuto il piacere di giocare nelle ultime settimane. 



Il primo titolo è “Quantum”, pubblicato da Asterion Press, un gioco di conquista e strategia nello spazio. I giocatori manovrano le loro astronavi per conquistare zone orbitali intorno ai vari pianeti della mappa; lo scopo è quello di posizionare dei “cubi quantum”: il primo giocatore che riesce a piazzarne sette vince la partita. La particolarità del gioco è nelle astronavi, che sono rappresentate da dadi a 6 facce. Ogni numero rappresenta un diverso tipo di astronave, ognuna dotata di un potere particolare che può essere attivato solo una volta per turno. Tale numero, inoltre, indica la loro potenza in battaglia e la loro velocità. Quando le astronavi si affrontano in combattimento, attaccante e difensore lanciano un dado, sommano il numero che rappresenta la loro astronave, quindi comparano i risultati: chi ha il numero più basso è il vincitore. Le astronavi rappresentate da numeri bassi (es. uno o due) sono le più potenti in battaglia ma, al tempo stesso, le più lente a muoversi. Un’altra cosa divertente del gioco è che le astronavi possono riconfigurarsi: basta tirare il dado e la vostra astronave assume un nuovo valore e, quindi, una nuova conformazione. Alcune astronavi hanno questo potere innato, da sfruttare durante il gioco ma tutte sono in grado di farlo automaticamente quando vengono distrutte e schierate nuovamente. Nessun gioco da tavolo degno di questo nome è completo senza delle carte, e Quantum non fa eccezione. Tramite la ricerca scientifica e come ricompensa per il piazzamento di cubi quantum, i giocatori possono pescare due tipi di carte: quelle comando e quelle azzardo. Le carte comando forniscono dei bonus duraturi, in grado di alterare drasticamente l’andamento della partita, e per questo non se ne possono avere in gioco più di tre per volta. Le carte azzardo, invece, forniscono un bonus “usa e getta”, come una mossa o una astronave extra. Dopo averci giocato un paio di volte, posso dire che Quantum è davvero un bel gioco, strategico al punto giusto, semplice da spiegare, la casualità ben presente ma non fastidiosa. Gli amanti della fantascienza, del combattimento e dei giochi dove si accumulano risorse troveranno pane per i loro denti. 



Abbandoniamo la fantascienza e immergiamoci nel fantasy mitologico con “Blood Rage”, pure questo dell’Asterion Press. Ogni giocatore controlla un clan di vichinghi composto da 8 guerrieri, 1 nave e 1 capo, con l’obiettivo di ottenere il maggior numero possibile di punti gloria tramite battaglie e saccheggi, e questo prima della fine del mondo, che nella mitologia norrena è noto come Ragnarok. Il tabellone di gioco mostra una mappa composta di varie province, al centro delle quali spicca Yggdrasil, l’albero degli dei; alla fine di ogni turno una provincia viene distrutta dal Ragnarok, riducendo lo spazio di gioco ed obbligando i giocatori ad un confronto sempre più serrato. Alla fine del terzo turno il gioco termina e chi ha accumulato più punti è il vincitore. Il gioco è altamente strategico e si basa sulla scelta delle carte (i Doni degli Dei) che i giocatori compiono all’inizio di ogni turno. Il sistema è simile a quello di giochi come Seven Wonders: dalla mano iniziale di carte, ogni giocatore sceglie una carta, quindi passa le restanti al giocatore alla sua sinistra, riceve le carte dal giocatore alla sua destra, ne sceglie un’altra e così via. Esistono tre tipi di carte: quelle che vi aiutano a vincere le battaglie, quelle che migliorano la forza e le capacità delle vostre miniature e del vostro clan e, infine, quelle che forniscono ricompense e punti vittoria se si persegue con successo determinati obiettivi. Dalla combinazione di queste carte scaturisce la strategia del singolo giocatore, che dovrà porre molta attenzione nella loro scelta. Le carte hanno i nomi delle divinità norrene e conferiscono poteri e capacità proprio in base alla divinità che vi è rappresentata. Ad esempio, le carte con il nome di Thor aumentano le vostre chance di vincere le battaglie, mentre le carte affiliate a Loki, il dio dell’inganno, vi fanno ottenere punti anche quando perdete. Quest’ultimo esempio, la possibilità di vincere anche quando si perde, rappresenta in modo particolare lo spirito di questo gioco. Ogni turno, a causa degli scontri fra i giocatori e della distruzione di una provincia alla fine dello stesso, molte miniature finiscono nel Valhalla, per poi tornare in gioco al turno successivo. Poiché i vichinghi davano molta importanza ad una morte gloriosa, in Blood Rage è possibile anzi, è normale, fare punti con la morte delle proprie miniature. Un’accorta strategia deve prendere in considerazione questo fatto, ottenere la supremazia sul campo di battaglia, senza perdere miniature, non conduce necessariamente alla vittoria. Ad ogni scontro, ogni giocatore deve chiedersi se può guadagnare di più dalla sconfitta che dalla vittoria: i bluff al momento di giocare le carte prima di un combattimento sono innumerevoli! Blood Rage è un ottimo gioco di strategia: il draft iniziale delle carte, sempre diverso e sempre vario, conferisce al gioco una varietà e una longevità incredibile. E’ più complesso di Quantum ma ancora alla portata di molti; la componentistica del gioco è di altissimo livello, le miniature sono fantastiche e gli amanti del fantasy non dovrebbero lasciarsele sfuggire!



Terzo e ultimo di gioco di questa recensione è “Rum & Bones”, un gioco piratesco della Pendragon Games decisamente molto ispirato alla serie de “I pirati dei Caraibi”. In R&B (permettetemi di abbreviarlo così) ogni giocatore manovra una ciurma composta di svariati pirati semplici, qualche nostromo e un pugno di eroi, i veri protagonisti della partita. La plancia di gioco è composta da due navi, unite da tre passerelle di abbordaggio. Ogni nave ha due punti di raccolta per le proprie truppe e cinque zone obiettivo. Queste zone rappresentano luoghi vitali della nave (il timone, l’ancora, il cannone, etc.). Lo scopo del gioco è fare punti vittoria distruggendo queste zone chiave sulla nave dell’avversario. R&B è ben fornito delle tre qualità che, secondo un mio amico, fanno bello un gioco: miniature, carte e dadi. In effetti, da questo punto di vista, a R&B non si può dire nulla, le miniature sono ben fatte, le carte forniscono vari effetti e potenziamenti durante il gioco, i dadi sono onnipresenti in ogni combattimento. A complicare la vita ai giocatori ci sono poi le creature marine, come il kraken, la cui apparizione può letteralmente sconvolgere la partita. Cosa c’è allora che non va? C’è che il gioco è discretamente complesso, occorre familiarizzare non solo con le regole ma anche con i singoli poteri degli eroi e delle carte. Oltre a ciò, l’elemento casuale sembra preponderante, senza considerare poi che il tempo indicato sulla scatola per concludere una partita, circa un’ora, è davvero ottimista (ci vuole un’ora solo per preparare la partita e rimettere a posto il gioco quando è terminato). R&B mi da l’impressione di un gioco in stile Descent: tanta bella roba, tanta componentistica che però si porta dietro tempi biblici per giocare, regole non adeguate e puro dominio della casualità. Non mi sento di bocciarlo del tutto, vorrei farci qualche altra partita per confermare (o smentire) la mia impressione iniziale, ma da quello che ho visto l’andazzo mi sembra questo.