Salve a tutti. Il caldo, l’estate
e gli impegni mi hanno tenuto lontano dal blog ma ho tutta l’intenzione di
tornare a scrivere articoli con una certa regolarità e per dimostrarlo eccomi
qui a parlarvi di Dungeon World, un gioco di ruolo fantasy che ho avuto la
possibilità di provare durante le vacanze. Dungeon World (pubblicato in Italia
da Narrattiva) si ispira pesantemente alla prima edizione di Dungeons &
Dragons (la famosa scatola rossa, per intenderci), ma lo fa con una sensibilità
ed un approccio alle regole di stampo “indie”. Il risultato finale è un gioco
semplice, veloce, avvincente e profondamente legato alla narrazione: mentre la
magia, le classi e i poteri strizzano l’occhio al vecchio D&D, la meccanica
di gioco si rifà ai giochi indie più recenti, garantendo un approccio fluido e narrativo
alla storia. Prima di proseguire, una breve parentesi sui giochi indie: ne ho
parlato brevemente qui, confrontandoli con i giochi di ruolo più “tradizionali”.
Vi consiglio di recuperare l’articolo nel caso non sappiate minimamente di cosa
sto parlando; per i più pigri (vergogna!) vi basti sapere che, generalizzando
in maniera estrema, i giochi di ruolo indie prediligono la narrazione sulle
regole, spesso ridistribuiscono il ruolo del narratore dal master ai giocatori
e le poche regole che utilizzano si limitano alla gestione dei conflitti in
senso ampio (non solo combattimenti quindi), fregandosene di cose come
caratteristiche e punti ferita.
Torniamo a Dungeon World: gli
amanti dei giochi di ruolo tradizionali possono tranquillizzarsi, perché DW
utilizza punti ferita, armature, classi, livelli, razze, magie e più in
generale tutto il tradizionale armamentario di un gioco di ruolo fantasy. La
componente indie entra in gioco prevalentemente nel sistema di risoluzione
delle azioni e lo fa in maniera rapida e geniale. Eh si, non ci sono molte
altre parole per descrivere un sistema che con un tiro di dadi permette di
determinare rapidamente cosa succede ma che al tempo stesso fornisce spunti per
la narrazione e muove la storia incessantemente, senza mai lasciarla
addormentare. Molto in breve, le cose funzionano così: quando un giocatore deve
fare qualcosa di importante attiva una determinata “mossa”. Il guerriero che
carica in mischia un orco attiva la manovra “Assalire”, un ranger che scaglia
una freccia contro il suo avversario sta facendo un “Tirare”, un ladro che tenta
di scalare una parete rocciosa mentre è sotto attacco sta “Sfidando il
Pericolo”, e così via. Ogni mossa è dettagliata in maniera specifica ma il
canovaccio base è sempre lo stesso: il giocatore tira 2d6, vi somma l’eventuale
bonus della caratteristica che sta utilizzando (es. la Forza per Assalire o
l’Intelligenza per Rivelare Conoscenze) e controlla il totale: se ha fatto 10 o
più la manovra è riuscita in maniera perfetta, se ha fatto 6 o meno la manovra
è stata un fallimento clamoroso, se ha ottenuto un punteggio tra 7 e 9
(statisticamente nella media) la manovra è riuscita ma ad un prezzo. Sarà la
descrizione della mossa o il Game Master a decidere quale sarà questo prezzo da
pagare, offrendo delle scelte al giocatore. Ogni scelta presenta vantaggi e
svantaggi ma quale che sia la decisione finale del giocatore, il gioco e la
narrazione restano sempre in movimento, offrendo potenziali spunti per
successive manovre. Ad esempio, una mossa per trarsi fuori dai guai può avere
un successo parziale: il personaggio si salva la pelle ma finisce in guai
peggiori, permettendo al master di fare una mossa contro il gruppo, oppure
mette nei guai un altro personaggio, spostando su di lui le luci della ribalta
e dell’azione.
Dungeon World ha anche altre
regole ma la sostanza del gioco è tutta qui: il suo motore di risoluzione delle
azioni è al tempo stesso il cuore della narrazione e degli eventi che si
succedono impetuosi uno dopo l’altro. Non mancano comunque regole più
tradizionali per lo sviluppo dei personaggi: livello dopo livello gli eroi
apprendono nuove mosse, nuovi poteri e nuove magie che gli permetteranno di
fronteggiare mostri sempre più potenti. Dungeon World è un ottimo gioco di
ruolo che può essere giocato con piacere sia dai tradizionalisti che dai
giocatori indie più accaniti. E’ facile da capire e può essere usato facilmente
con giocatori principianti ma attenzione: il ruolo del Game Master, in questo
gioco, è importantissimo, poiché dovrà inventare situazioni sempre diverse ogni
volta che i dadi diano come risultato un valore fra 7 e 9. E’ consigliabile
quindi che tale ruolo sia rivestito da giocatori esperti o con molta fantasia;
in caso contrario meglio evitare.