Anche se in estate le sessioni
regolari di gioco di ruolo vengono temporaneamente accantonate per via delle
vacanze, il nerd dentro di noi non va certo in ferie! Anzi, è proprio questo il
periodo ideale per sperimentare qualcosa di nuovo: forse una partita “one shot”
a quel gioco di ruolo comprato a Lucca non ancora provato, o magari una sfida con
gli amici del paese a qualche boardgame. Personalmente, non mi sono fatto
mancare né l’una né l’altra cosa! Per quanto riguarda i giochi di ruolo, ho
testato “Dungeon Slayers” e “Di Cosa hai Paura”; il gioco da tavolo
dell’estate, invece, è stato “Conquest of Nerath”, ed è proprio di questo che
voglio parlarvi.
Potrei risparmiarmi molte righe
di recensione e dirvi che Conquest of Nerath non è altro che un Axis &
Allies decisamente semplificato e condito in salsa fantasy. Ora che ci penso, questa
definizione gli calza davvero a pennello. Però così avrei già finito di
scrivere, e che figura ci farei? E poi, magari non tutti conoscono Axis &
Allies, che, per inciso, è un gioco che adoro. La mia recensione potrebbe
essere un po’ di parte, ma vi giuro che persino i miei amici che odiano Axis &
Allies hanno apprezzato questo gioco.
Veniamo al dunque. Conquest of
Nerath è un boardgame di guerra ambientato nel mondo di D&D. Vi sono 4
fazioni, una per ogni giocatore, che si danno battaglia per la conquista del
mondo di Nerath: i non morti, gli orchi, gli umani e gli elfi. E’ possibile
giocare sia tutti contro tutti, sia unendosi in alleanze. In quest’ultimo caso,
le opzioni sono obbligate, ovvero orchi e non morti contro elfi ed umani (praticamente
il bene contro il male). Conquest of Nerath prevede tre modalità di gioco: la
partita breve, quella media e quella lunga, ed a seconda della modalità scelta cambia
anche la condizione di vittoria. Nel primo e nel secondo caso si vince
raggiungendo un certo numero di punti prima dell’avversario, punti che derivano
dalla conquista dei territori nemici e dal recupero di certi oggetti magici; in
caso di partita lunga, invece, non ci sono punti da ottenere, ma solo capitali
nemiche da conquistare! La disposizione sul tabellone delle forze è fissa, così
come l’ordine di gioco. Esistono vari pezzi che rappresentano le forze militari
del proprio impero: i semplici fanti, i mostri, i cavalieri, i maghi, i draghi,
le navi, e così via. Ogni tipo di truppa ha le sue peculiarità e capacità di
attacco, ma i pezzi restano uguali da paese a paese.
La struttura del turno di gioco è
molto semplice: per prima cosa il giocatore muove tutti i pezzi che vuole,
iniziando così un certo numero di battaglie da risolvere immediatamente. Il
combattimento è molto semplice: si tira un dado per ogni pezzo impegnato nello
scontro, un risultato di 6 o più indica un colpo andato a segno. Ovviamente
unità diverse lanciano dadi diversi: il semplice fante tira un dado a sei
facce, risultando l’unità più debole in gioco, mentre il potentissimo drago
tira un dado a venti facce, riuscendo così a colpire quasi sempre. Alcuni pezzi
hanno dei poteri speciali che possono essere determinanti per la battaglia: il
mago, ad esempio, oltre a lanciare il dado a dieci facce, è capace di portare
un attacco improvviso, eliminando i pezzi avversari prima che possano
replicare; il drago è l’unico pezzo capace di sopportare due ferite, oltre ad essere
in grado di volare sopra le unità nemiche. Terminati tutti i combattimenti, il
giocatore riceve tanti pezzi d’oro quanti sono i territori che possiede, e può spenderli
immediatamente per acquistare altre truppe. I nuovi pezzi devono necessariamente
entrare in gioco nei territori ove si trovano i castelli, fra cui la capitale
del proprio regno. Solo il castello della capitale ha una capacità produttiva
illimitata, gli altri castelli sono limitati da un massimo di quattro pezzi a
turno. Le truppe appena create possono essere subito spostate, permettendo così
al giocatore di avvicinarle rapidamente al fronte.
Chi di voi ha già giocato con
Axis & Allies avrà notato le analogie (ma anche le piccole differenze) fra
i due giochi. Conquest of Nerath,comunque, è decisamente più semplice, oltre
che fantasy! E’ strano, ma ho potuto constatare che la gente si fomenta di più a
picchiarsi con miniature fantasy che con carri armati della seconda guerra
mondiale. Ammetto comunque che vedere fra i territori della mappa luoghi come
“Tomb of Horror” e “Temple of Elemental Evil” (due vecchi moduli di avventura
per D&D), fa decisamente contento il nerd che è in me!
Dopo un’estate passata a
giocarci, posso dire che il gioco è molto gradevole. Conquest of Nerath è
semplice ma non banale, le miniature sono di ottima fattura, e le diverse
modalità di vittoria rendono il gioco adatto sia a chi ha poco tempo per
giocare, sia a chi può dedicarvi l’intera serata. Un possibile difetto del
gioco è nel setup iniziale fisso, che potrebbe portare alla lunga alcuni
giocatori a stancarsi. Tuttavia, le varie possibilità di vittoria, nonché
l’opzione di giocare con o senza alleanze, contrasta a sufficienza questo
difetto. Un altro problema è forse nel bilanciamento delle potenze in gioco:
trovo infatti l’impero umano più debole delle altre fazioni, non tanto per un
motivo intrinseco, quanto per il fatto di essere sempre l’ultimo del turno a muovere.
La sua potenza, inoltre, dipende molto dal fatto di avere o no alleanze: se gli
uomini giocano alleati con gli elfi, ne ottengono prezioso aiuto e protezione;
se invece tutte le fazioni sono in lotta fra di loro, conta molto l’abilità del
giocatore di creare alleanze temporanee con una nazione, riuscendo così ad
indirizzarne gli attacchi contro gli altri avversari.