sabato 29 novembre 2014

Guerre Stellari: il gioco di ruolo (West End)




La saga di Guerre Stellari è una pietra miliare del genere fantascientifico: non ha solo rivoluzionato il mondo del cinema, ma ha anche ispirato un numero incalcolabile di libri, racconti, serie a cartoni, fumetti, e persino cortometraggi fatti dai fan. Ovviamente non poteva mancare, in questo elenco, il gioco di ruolo: il primo in assoluto fu pubblicato dalla West End Games e portato in Italia dalla Stratelibri nell’ormai lontano 1993. All’epoca, come i fan sapranno benissimo, non erano ancora usciti né sembravano in programma altri film, e Guerre Stellari era rappresentato unicamente dalla trilogia classica. Mentre tutti i fan della terra festeggiano l’uscita del teaser trailer del 7° film della saga, mi sembra giusto omaggiare il gioco di ruolo originario di Guerre Stellari.

Il manuale è un volume di circa 200 pagine, con una copertina blu sulla quale campeggia la maschera di Darth Vader; le illustrazioni interne sono in bianco e nero, salvo alcune pagine patinate interamente a colori contenenti scene dei film oppure divertenti pubblicità di prodotti futuristici. Il gioco utilizza soltanto dadi a sei facce; le abilità e le caratteristiche dei personaggi sono espressi secondo una quantità di dadi: ad esempio Destrezza 3D oppure Astronavi da Trasporto 5d+2. Quando il personaggio vuole compiere una determinata azione, il giocatore lancia la quantità di dadi indicati dall’abilità in questione e cerca di superare un certo valore, deciso dal master, che indica la difficoltà della manovra.

Il combattimento, che sia fra personaggi o fra astronavi, utilizza la stessa meccanica di base. Per prima cosa si determina l’iniziativa, quindi i giocatori lanciano i dadi per le eventuali schivate o parate che intendono fare. Il risultato ottenuto si somma al valore richiesto per colpire il loro personaggio (nel caso di una difesa completa, perdendo però la possibilità di compiere azioni offensive) oppure si sostituisce ad esso, se superiore; in questo caso il personaggio mantiene la possibilità di attaccare. Se, nonostante la sua difesa, riuscite a colpire l’avversario, dovete tirare i dadi di danno dell’arma in questione; il risultato finale va comparato con la prova di Vigore del bersaglio, modificata dal tipo di armatura che sta indossando. Se il tiro per il danno è superiore alla prova di Vigore, siete riusciti a danneggiarlo: la differenza fra i due valori va cercata su un’apposita tabella, che indicherà cosa è avvenuto al vostro avversario. In questo gioco non esistono punti ferita, ma condizioni fisiche negative: si va da Stordito fino a Ucciso, passando per gli stadi intermedi di Ferito, Paralizzato e Mortalmente Ferito. Maggiore è la differenza fra il tiro dei danni e il tiro di Vigore, più grave sarà la situazione fisica del vostro nemico. Altro concetto interessante da applicare in combattimento è quello della scala: per quanti sforzi possa fare, un uomo armato di fucile laser non potrà fare alcun danno alla Morte Nera; d’altro canto, una stazione spaziale da battaglia grande quanto una luna avrà difficoltà a colpire un piccolo caccia stellare. Esistono tre tabelle di scala: per colpire, per schivare, per danneggiare e servono a modificare i risultati di un combattimento quando mezzi e creature di taglia differente si affrontano fra loro.

Una doverosa notazione va fatta a proposito della Forza e delle sue abilità. All’inizio del gioco, ogni giocatore deve decidere se rendere il proprio personaggio recettivo o meno alla Forza. Se lo fa, ottiene punti Forza addizionali, ma rende il proprio personaggio vulnerabile alle tentazione del lato Oscuro. Spendendo un punto Forza il personaggio ottiene l’incredibile effetto di raddoppiare il numero dei dadi da lanciare per un intero round; d’altro canto, un personaggio sensibile alla Forza deve aderire ad un ben determinato codice di condotta morale: se utilizzerà i suoi poteri per fare del male, otterrà punti Lato Oscuro, che lo condurranno rapidamente a diventare un personaggio non giocante, uscendo così dal gioco. In aggiunta alla meccanica dei punti Forza, è possibile che un personaggio conosca le abilità della Forza tipiche dei cavalieri Jedi. Esistono tre abilità della Forza: Controllo, Percezione ed Alterazione, e sono espresse con una quantità di dadi, esattamente come le altre. Ogni abilità comprende un certo numero di poteri, che il personaggio acquisisce automaticamente quando incrementa il suo punteggio nell’abilità di riferimento. Esempi di poteri sono la meditazione, la dispersione dell’energia, la telecinesi e il combattimento con la spada laser.

Il gioco di ruolo di Guerre Stellari adotta un regolamento più complesso di quanto non appaia a prima vista: le regole sono sparse fra i capitoli del manuale senza un ordine logico, mentre le meccaniche del sistema appaiono farraginose, seppur interessanti e non prive di spunti di originalità. Se tuttavia siete interessati a giocarlo, capirete ben presto che il vero problema è un altro, e cioè che si tratta di un gioco fuori produzione. La West End pubblicò tantissimi supplementi per il suo gioco, molti dei quali tradotti in Italia dalla Stratelibri, ma la loro attuale reperibilità è scarsa, e passa unicamente per fiere specializzate come quella di Lucca. I fan che odiano la nuova trilogia e desiderano immergersi in un nostalgico passato potrebbero comunque trovare interessante questo vecchio gioco, vintage a tutti gli effetti. 

Attualmente è la Fantasy Flight a detenere i diritti per il gioco di ruolo di Guerre Stellari, dopo anni di dominio della Wizards con Star Ward d20, e non si può dire che se ne sia stata con le mani in mano. Edge of Empire e Age of Rebellion sono due giochi distinti (ma collegati), il primo permette di giocare pirati e contrabbandieri in stile Han Solo, il secondo verte sulla ribellione contro l’Impero, mente è già stato annunciato un terzo gioco, dedicato ai Jedi e alla Forza. E’ impossibile non notare come la strategia della Fantasy Flight ricalchi quella già utilizzata con Warhammer 40000, ovvero quella di rilasciare più giochi autonomi dedicati allo stesso universo. Semmai un giorno dovessi acquistarne qualcuno non mancherò di farne una recensione, ma per adesso posso solo dire che il tutto puzza di manovra commerciale lontano un chilometro.

1 commento:

  1. Qualche facinoroso si è rimesso in modo facendo uscire una versione homemade di recente (visto anche che il d6 è divenuto free).

    http://theroaringoldschool.forumfree.it/?t=69852043#lastpost

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