domenica 23 aprile 2017

Clive Barker, I Libri di Sangue



Ben ritrovati. In questo articolo torno a parlare di libri, ma stavolta tutti di un singolo autore, il genio britannico dell’horror Clive Barker. Diversi anni fa, sulle copertine dei suoi libri, si trovava spesso un annuncio tipo “Ho visto il futuro dell’horror, il suo nome è Clive Barker, firmato Stephen King”. La mia memoria può ingannarmi sulle parole esatte ma il senso era quello e venir presentati in questa maniera, beh, genera delle aspettative piuttosto elevate. C’è da dire, ad onor del vero, che Stephen King non ha mai rinunciato al suo trono, il re dell’horror è vivo e vegeto (a proposito, quest’anno compie 70 anni, auguri!) e, soprattutto, ancora incredibilmente prolifico come scrittore. Clive Barker, invece, scrive molto più a singhiozzo e si può anche affermare che abbia già dato il meglio di se. Resta il fatto, però, che Clive Barker è uno scrittore straordinario, le sue storie horror sono un qualcosa di unico: inquietanti, malsane, terrificanti, affondano dentro il lettore come un coltello nella carne. Definirlo uno scrittore horror, però, è estremamente limitato: Clive Barker è un artista completo. Nella sua carriera ha scritto fumetti, libri per ragazzi (la saga di Abarat), è stato disegnatore e illustratore, ha scritto diverse sceneggiature di film tratti dalle sue opere e in un paio di casi è stato anche regista cinematografico (Hellraiser, Cabal). Il film “Hellraiser”, in particolare, è il suo capolavoro, un horror di razza come non se ne sono mai visti, da ragazzino ne ero letteralmente terrorizzato. Il personaggio di Pinhead, il capo dei Cenobiti, è ormai così famoso da essere diventato a tutti gli effetti parte della cultura popolare, immortalato su magliette, tazze, pupazzetti e tantissimi altri oggetti.


In questo articolo voglio parlarvi di una delle sue opere più famose, i “Libri di Sangue”, ma mi sembrava ingiusto non fare prima un ritratto, sia pur molto sbrigativo, di questo autore geniale e poliedrico. I “Libri di Sangue” (Books of Blood, 1984-1985) sono una raccolta in 6 libri di racconti horror. Sono stati pubblicati in Italia dall’editrice Sonzogno fra il 1988 e il 1997 ma si tratta di un’edizione non più reperibile. I primi due libri sono stati ristampati recentemente (nel 2011) da Castelvecchi ma l’editore non ha proseguito la serie. Per metterci sopra le mani dovete ricorrere al mercato dell’usato oppure, molto più sbrigativamente, al formato digitale. I racconti dei “Libri di Sangue” non hanno un tema comune, alcuni sono macabri, altri splatter, altri quasi onirici, alcuni quasi divertenti. Il primo racconto del primo libro (e l’ultimo dell’ultimo libro) forniscono comunque una cornice in cui inquadrarli: si tratta di storie di defunti, scritti a sangue sulla pelle di un medium che si vantava della sua capacità di parlare con i morti. Tale vanto era assolutamente infondato e, per vendicarsi, i morti decidono di usare il suo corpo come tramite, incidendo a sangue le loro storie sulla sua pelle. Farvi un resoconto di ogni singolo racconto è impossibile ma al tempo stesso non mi va neanche di raccomandarveli tutta sulla fiducia. Perciò ho deciso di soffermarmi su un singolo racconto per ognuno dei sei libri, così che potrete valutare da voi se Clive Barker fa al caso vostro.


Il primo racconto è “Macelleria Mobile di Mezzanotte” (The Midnight Meat Train), da cui è stato anche tratto un film nel 2008, “Prossima fermata – L’Inferno”, con Bradley Cooper e Vinnie Jones. C’è un assassino che si aggira nella metropolitana, fa a pezzi le persone e le macella come se fossero bestie. Un giovane giornalista, da poco giunto a New York, scopre quello che sta succedendo e decide di indagare. Scoprirà che l’assassino è protetto ai più alti livelli politici e che le persone fatte a pezzi vengono date in pasto ad oscure creature che vivono nel sottosuolo della città. Il giornalista si troverà infine faccia a faccia con l’assassino e le creature e dovrà fare una scelta molto importante. Dal secondo libro abbiamo “La sfida dell’Inferno” (Hell’s Event), un racconto a tratti comico. La storia parla di una maratona di beneficienza che non è quello sembra: alla gara partecipano anche dei demoni sotto mentite spoglie e se uno di loro riuscisse a vincere, l’Inferno si spalancherebbe sulla Terra. Ovviamente l’Inferno vuole vincere a tutti i costi e, uno dopo l’altro, riesce a mettere fuori combattimento gli atleti “normali”, del tutto ignari di cosa sta succedendo. Si arriva così alla volata finale fra il corridore dell’Inferno e l’ultimo umano in gara ma non sarò certo io a dirvi chi vincerà. Il terzo racconto è “Testacruda Rex” (Rawhead Rex), da cui è stato tratto, nel 1986, l’omonimo film. In un tranquillo paesino inglese di provincia, un agricoltore smuove un pesantissimo macigno nel suo campo, risvegliando una creatura antica e bestiale, il Testacruda. Questi è una sorta di umanoide primitivo, dalla testa assurdamente grossa e con una mascella piena di zanne altrettanto sproporzionate. Il Testacruda brama la distruzione e il massacro e comincia subito ad attaccare gli ignari abitanti del paese. Ci sono morti e mutilazioni, non vengono risparmiati neanche donne e bambini. Il prete del paese, analizzando le antiche leggende, capisce con quale creatura ha a che fare e come fermarla ma viene ucciso. il testimone viene preso da un manager di Londra che ha visto suo figlio divorato vivo dalla mostruosa creatura e ora brama vendetta. Lo scontro finale è violentissimo ma alla fine il Testacruda viene sconfitto. Molto breve e bizzarro è il quarto racconto, “Vade retro, Satana!” (Down, Satan). Un ricchissimo magnate ha perso la fede e pur di tornare a parlare con Dio è disposto a tutto, persino a creare un inferno vero e proprio sulla Terra. Grazie ai suoi soldi costruisce in Africa una sorta di casa degli orrori, allo scopo di evocarvi Satana e, così spera, anche Dio, nel tentativo di fermarlo. Le cose non andranno come spera ma il massacro è assicurato. Come ho detto, il racconto è molto breve, più che narrare gli eventi questi vengono raccontati come se fosse un articolo di giornale, ad eventi conclusi. Resta però il fatto che l’idea di fondo è terrificante e geniale, se ci facessero un film sarebbe qualcosa di clamoroso. La storia “Nella Carne” (In The Flesh) ci porta in un penitenziario, dove un ragazzo appena arrivato viene messo nella stessa cella di un veterano. Il ragazzo ha commesso dei reati allo scopo di farsi mettere in carcere: in quella stessa prigione, diversi decenni prima, era stato giustiziato suo nonno, per aver massacrato la sua famiglia. Il ragazzo ha dei poteri particolari, gli stessi che aveva il nonno, non ultimo quello di poter parlare con il suo avo. Quello che non sa ancora è che il suo avo vuole tornare in vita, scambiando il suo posto nella città dei morti con quello del nipote. Il suo compagno di cella capisce tutto e cerca di aiutare il ragazzo ma forse è troppo tardi. Chiudiamo con “L’Ultima Illusione” (The Last Illusion), da cui è stato tratto nel 1995 il film “ll Signore delle Illusioni”, diretto dallo stesso Clive Barker. Un illusionista muore in circostanze misteriose, nel suo testamento c’è scritto che il suo cadavere non deve essere lasciato incustodito fino alla cremazione. La moglie dell’artista ingaggia un detective privato, con esperienza dell’occulto, per questo strano compito. Vegliare una salma sembra semplice incarico ma ovviamente non lo sarà affatto: l’illusionista era un vero mago, con veri poteri magici, ottenuti grazie ad un patto col diavolo, che ora reclama la sua anima. Il povero detective dovrà scontrarsi con orribili demoni per salvare l’anima del suo cliente, fino all’incredibile finale quando il morto tornerà in vita, per pochi secondi, per il suo numero di magia più straordinario di sempre. 

Spero che questi racconti vi abbiano stuzzicato, sollecitando la vostra immaginazione e lasciandovi con il desiderio di leggerne altri. Se amate l’horror, provate anche Cabal e Schiavi dell’Inferno; se vi piace il fantasy, provate la saga di Abarat, nasce come libro per ragazzi ma è molto di più.