Ben ritrovati. Quello che (spero)
vi apprestate a leggere è un articolo di approfondimento sul mondo fantasy
creato da J.R.R. Tolkien. Chiunque ha visto i film de “Il Signore degli Anelli”
e “Lo Hobbit” ma non ha letto i suoi libri (soprattutto il Silmarillion) si
sarà fatto certamente alcune domande, tipo “Chi era davvero Gandalf?” oppure
“Come mai la stirpe di Aragorn vive così a lungo?” e così via. Si tratta di
domande che nei film, se va bene, ricevono una spiegazione a dir poco
sibillina; se va male, si fa finta di nulla e si tira avanti. Nell’economia dei
film non è un grosso problema, la storia deve scorrere senza bloccarsi su
infinite spiegazioni; inoltre, questi misteri contribuiscono a creare un
passato mitico alle vicende sullo schermo, rafforzando la sensazione di
verosimiglianza e concretezza della Terra di Mezzo. Lo spettatore casuale
registra l’esistenza di questioni insolute ma quando esce dalla sala spesso e
volentieri se ne dimentica. Questo articolo non è per lui. Questo articolo è
per chi si è appassionato alla saga ma non è un lettore di libri, è per chi
vuole saperne di più ma non è ancora pronto a leggersi il materiale originale. Certo,
è possibile rivolgersi genericamente ad internet ma, come spesso accade, quante
più notizie trovi, tanto più è possibile uscirne con le idee confuse.
L’alternativa sarebbe di chiedere all’amico nerd di turno, ma non tutti ce
l’hanno. Il mio articolo vuole essere proprio questo, l’equivalente di una
chiacchierata amichevole con un amico più esperto che ti prende per mano e
risolve uno ad uno i tuoi dubbi, senza essere stucchevole o pedante, che ti
fornisce le spiegazioni essenziali e solo quelle, così da non ritrovarsi in
testa confusione e ulteriori domande.
La Compagnia dell’Anello si
apre con una bellissima introduzione circa la forgiatura degli Anelli del
Potere, la creazione dell’Unico Anello e la battaglia in cui Sauron, l’Oscuro
Signore, fu apparentemente sconfitto. Quindi inizia la storia vera e propria,
con una panoramica della Contea, mentre la voce narrante di Bilbo Baggins ci
avverte che, secondo il computo del tempo, ci troviamo alla fine della Terza
Era. Fermiamoci qui e torniamo indietro. Se Bilbo parla di una Terza Era, è
abbastanza facile immaginare che ve ne sia stata una Prima ed una Seconda. Quando
si sono svolti gli eventi visti nell’introduzione? In quale Era? E si parla di
anni, secoli o millenni? Facciamo il punto della situazione. La
Prima Era è la più importante in assoluto,
sia per ciò che è avvenuto in essa, sia per i suoi strascichi nelle ere
successive, ma al tempo stesso è impossibile dire quanto sia durata. Gli eventi
che portarono alla creazione di Arda (termine generale che indica l’intero
mondo, di cui la Terra
di Mezzo è solo una parte) sono avvenuti in una sorta di vuoto atemporale. Come
nelle mitologie del passato, gli eventi remoti vedono protagonisti gli dei o
figure equivalenti, i quali agiscono in un tempo mitico, che non è lo stesso
degli uomini. Il conto dei giorni in maniera convenzionale inizia con la creazione
del Sole e della Luna: da quell’evento alla fine della Prima Era passano circa
600 anni. La Seconda Era
dura poco più di 3400 anni e termina con la famosa battaglia fra Elfi, Uomini e
le forze di Sauron che ci viene mostrata all’inizio del film. La
Terza Era dura circa 3000 anni e si
conclude con le vicende della Guerra dell’Anello, la distruzione dell’Unico e
l’incoronazione di Aragorn. Dal punto di vista della storia, quindi, gli eventi
che l’hanno messa in moto risalgono a più di 3000 anni prima, anzi di più,
perché la forgiatura degli Anelli è ancora più antica, risale
approssimativamente al 1500 della Seconda Era, (quindi 4500 anni prima degli
eventi del film/libro). Chi ha creato gli Anelli del Potere? Furono gli elfi
dell’Eregion, una regione della Terra in Mezzo, in particolare l’abilissimo
Celebrimbor. Costui era un Elfo Noldor di grande abilità e perizia; nel suo
lavoro fu aiutato da Sauron, sotto le celate spoglie di Annatar (il signore dei
doni), ma i Tre Anelli degli Elfi furono creati interamente da Celebrimbor. In
segreto, Sauron iniziò la fabbricazione dell’Unico Anello allo scopo di
dominare tutti gli altri e, per farlo, riversò in esso la maggior parte del suo
potere. Quando Sauron mise al dito l’Unico Anello, Celebrimbor capì di essere
stato ingannato e nascose i Tre Anelli degli Elfi, affinché non finissero nelle
sue mani, ma alla fine fu comunque ucciso. I Tre Anelli rimasero fuori dalla
portata dell’Oscuro Signore, mantenendo integra la loro purezza e furono dati a
Elrond, a Galadriel e a Cirdan, il custode dei Rifugi Oscuri. Quando Gandalf
arrivò nella Terra di Mezzo (1000 Terza Era) Cirdan gli donò il suo anello,
prevedendo (saggiamente) che il suo potere gli sarebbe stato d’aiuto nella sua
missione.
Restiamo su Gandalf, il suo personaggio
è affascinante ma soprattutto misterioso: è un uomo? E se non lo è, cosa è?
Come fa a tornare in vita? Da dove vengono i suoi poteri? Alla fine della
trilogia, quando abbandona la
Terra di Mezzo insieme a Elrond, Galadriel, Frodo e Bilbo,
dove va esattamente? Sono domande da far tremare i polsi, la cui risposta è
parecchio complessa, ma nondimeno dobbiamo provare a darla in maniera semplice.
Iniziamo dicendo che Gandalf non è un essere umano, bensì una sorta di spirito
incarnato. Il nome generico di questi spiriti è Ainur e ne esistono di vari
tipi; i più potenti sono i Valar, che potete considerare come una sorta di
divinità olimpiche, poiché ognuna governa un certo aspetto della natura; quindi
seguono i Maiar, i loro servitori, di minor potere ma uguali nella sostanza. Gandalf,
Saruman, il Balrog e persino lo stesso Sauron sono Maiar. Gandalf viene inviato
nella Terra di Mezzo insieme ad altri (gli Istari, o Stregoni) per aiutare i
popoli liberi nella guerra contro Sauron, è molto più potente di un uomo o un
elfo ma, per esplicito divieto, non deve usare i suoi poteri in maniera
diretta, bensì consigliare e guidare. Saruman tradì questi ordini, desiderando
il potere per se, alleandosi addirittura con Sauron; Gandalf invece tenne fede
al suo mandato, cercando di aiutare uomini ed elfi con consigli e saggezza, senza
imporre la sua volontà. Le poche volte che utilizza i suoi poteri avviene
quando è costretto a confrontarsi con creature terrificanti, come i Nazgul o il
Balrog. Nello scontro con il Balrog, Gandalf viene effettivamente ucciso ma a morire
è solo la sua forma corporea: il suo spirito viene rimandato indietro dai Valar
a terminare il suo compito, assumendo poteri e compiti che erano di Saruman, il
capo degli Stregoni. Gandalg il Grigio diventa Gandalf il Bianco e tanto al
cinema che nel libro è possibile sentire la maggior aura di potere e di autorità
che acquisisce Gandalf con questa “promozione”. Con la sconfitta di Sauron, il
compito di Gandalf è terminato e può pertanto tornare a casa, nel continente ad
ovest della Terra di Mezzo, Valinor, la terra dove dimorano i Valar. E’
possibile immaginarla, con buona approssimazione, come una sorta di paradiso in
terra. Nella terra di Valinor vivono anche parecchi elfi ma nessun uomo, in quanto
si tratta di un luogo interdetto alla razza umana. Come mai? (Bilbo e Frodo
sono un’eccezione, è stato permesso loro di arrivarci, per speciale concessione
dei Valar, in quanto portatori dell’Unico Anello). Tenete un attimo da parte
questa domanda e passiamo alla prossima; vedrete che per rispondere ad una,
risponderemo pure all’altra.
Aragorn non è un uomo qualunque,
bensì un membro della razza dei Dunedain. Del tutto simili agli uomini, i
Dunedain differiscono per una maggior lunghezza della vita (Aragorn ha circa 90
anni nel film/romanzo e vivrà fino ai 200 anni; altri esponenti della sua razza
sono vissuti 500 anni e più) e per una maggior nobiltà e fierezza di spirito
rispetto agli uomini comuni. In alcuni momenti del film i Dunedain vengono
indicati come i discendenti o i successori di Numenor, senza fornire
spiegazioni su cosa ciò significhi. Per rispondere è necessario partire da
lontano, addirittura dalla Prima Era. Nei Tempi Remoti gli Elfi Noldor erano in
guerra contro Melkor, un Valar rinnegato, più comunemente noto come Morgoth. E’
difficile da credere ma Sauron, l’Oscuro Signore, l’avversario della Guerra
dell’Anello, in quei tempi era “soltanto” il luogotenente di questo spaventoso
nemico. Alcuni uomini aiutarono gli elfi in quella guerra disperata: ne ricavarono
dolore e morte ma anche gloria e riconoscenza. In seguito alla sconfitta di
Morgoth, la maggior parte degli Elfi Noldor lasciò la Terra di Mezzo, tornando sul
continente di Valinor. Gli umani che si distinsero per aver prestato aiuto agli
elfi furono ricompensati con la signoria sull’isola di Numenor, un’isola a
forma di stella ad ovest della Terra di Mezzo. Inoltre, questi uomini furono
addestrati e istruiti da Eonwe, un Maiar (quindi uno spirito simile a Gandalf)
di grande potere, e la durata delle loro vite notevolmente incrementata. Come
avrete ormai capito, i Dunedain sono i discendenti degli uomini che aiutarono
gli elfi nelle loro guerre contro Morgoth. Avrete notato che, mentre gli elfi
tornarono su Valinor, ai Dunedain fu data un’isola. Come mai? Perché questa
diversa scelta? Innanzitutto fate attenzione ai termini che ho usato: gli elfi
“tornarono” su Valinor perché vi erano già stati, era stata casa loro per un
numero incalcolabile di anni. Furono i Valar a portare gli elfi nella loro terra,
una scelta che ebbe diverse conseguenze, non tutte buone, come l’Esilio dei
Noldor e la guerra contro Morgoth. Per evitare analoghi problemi con gli esseri
umani, i Valar non invitarono mai gli uomini nella loro terra ed anzi proibirono
loro di accedervi. Così agli Uomini fu data l’isola di Numenor. Tuttavia, nelle
storie del libro/film, noi vediamo i Dunedain abitare nella Terra di Mezzo. Che
fine ha fatto l’isola di Numenor? Fu distrutta nel 3319 della Seconda Era a
causa dell’ambizione folle di alcuni Dunedain e delle menzogne di Sauron.
L’Oscuro Signore in persona, celato sotto piacevoli sembianze umane, aizzò il
re di Numenor contro i Valar, promettendogli l’immortalità se avesse
conquistato la loro terra. Quando l’esercito di Numenor sbarcò su Valinor, i
Valar invocarono il potere di Eru, il dio creatore di Arda, che affondò Numenor
e rimodellò la terra: navigando da est verso ovest, più nessuno sarebbe stato
in grado di arrivare a Valinor (ad eccezione degli elfi, in virtù del
privilegio accordatogli), chiunque altro avrebbe semplicemente circumnavigato
il globo. Alcuni Dunedain si salvarono dal disastro: rimasti fedeli alle
antiche tradizioni, ai Valar e amici degli elfi, fuggirono su alcune navi ed
approdarono nella Terra di Mezzo, dove fondarono i Reami in Esilio, Arnor e
Gondor. Arnor venne distrutta dalle continue guerre con il Re Stregone di
Angmar (il capo dei Nazgul); Gondor prosperò ma, pur rimanendo un regno saldo,
perse il re e la sua stirpe. Sarà Aragorn, della casa reale di Arnor, a salire
sul trono di Gondor, come abbiamo visto nel film/romanzo.
Siamo quasi alla fine. Cercate di
resistere un altro po’. Ho cercato di rispondere ai maggiori dubbi che la
visione del film poteva suscitare, evitando il più possibile di mettere altra
carne al fuoco che, inevitabilmente, porterebbe ad altre domande. Almeno ad
una, però, devo rispondere. Se avete letto con attenzione, vedrete che in
diverse occasioni, parlando degli elfi, ho specificato Elfi Noldor. Che
significa? Ci sono più tipi di elfi? La risposta è si, sebbene si differenziano
fra loro non tanto per caratteristiche fisiche (tutti gli elfi sono più o meno
uguali), bensì per le scelte che hanno compiuto e che li hanno portato a
dividersi. Gli Elfi furono la prima razza a risvegliarsi nella Terra di Mezzo e
furono invitati dai Valar a stabilirsi nel loro regno immortale. I Vanyar e i
Noldor accettarono, i Teleri anche, sebbene non tutti alla fine si
trasferirono. Coloro che rimasero nella Terra di Mezzo furono in seguito
chiamati Sindar. Dei Vanyar si parla poco nei romanzi, non lasciarono mai Valinor e si
distinguevano dagli altri elfi per i loro capelli dorati (tutti gli altri elfi
hanno i capelli scuri). I Noldor sono i più famosi perché sono state le loro
gesta a dare il via alla maggior parte degli eventi del mondo. Amanti dell’arte
e della creazione materiale, furono esiliati a causa dello sconsiderato
comportamento di uno di loro, Feanor, tornarono nella Terra di Mezzo e diedero
guerra a Morgoth, il Valar rinnegato. Con la sconfitta di Morgoth alla fine
della Prima Era, i Noldor furono perdonati dai Valar e riammessi nel loro
reame, motivo per cui nella Terra di Mezzo, ai tempi della Guerra dell’Anello, ne
sono rimasti davvero pochi (Galadriel è una di essi). Dei Teleri si è già
detto, alcuni partirono per Valinor, altri rimasero nella Terra di Mezzo. Tutti
gli Elfi che hanno vissuto su Valinor sono diventati più forti e potenti di
quelli che non l’hanno fatto, stare a contatto con i Valar li ha fortificati
nel corpo e nello spirito. Gli elfi rimasti nella Terra di Mezzo, quindi, sono
in generale meno potenti dei loro cugini d’oltreoceano.
Con questo abbiamo finito. Spero che abbiate gradito questo assaggio di
mitologia tolkeniana. Se quello che avete letto vi stimola ad ulteriori domande
e riflessioni, direi che è il momento per diventare dei veri fan ed iniziare a
leggere libri. In alternativa (dannati pigroni!), potete chiedere al
sottoscritto, qui sotto nei commenti. A presto.
Si ma gli stregoni blu?
RispondiEliminaSono nominati molto rapidamente nei racconti incompiuti. I loro nomi sono Alatar e Pallando, si recarono nell'est delle Terra di Mezzo e scomparvero dalla storia. Dato che a est c'è Mordor, ipotizzo una brutta fine...
RispondiEliminaInteressante. 😊
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